CITAZIONE
Narrato
Parlato
Pensato
Parlato Terzi
Ben 3 giorni erano passati ormai dall'iscrizione all'accademia, 3 giorni di intensi e faticosi allenamenti, giorni nei quali Shinsei fu messo alle strette non solo fisicamente ma anche mentalmente. Il ragazzo iniziava a sentire il suo corpo pesante come se questo fosse impregnato di chissà quale liquido che lo rallentava, il suo corpo veniva sorretto a malapena dalle gambe e le sue braccia facevano una grande fatica anche solo a sollevare le posate durante i pasti. Ogni sera il ragazzo tornava a casa distrutto, salutava con una sorta di mormorio la madre e si recava nella sua stanza; l'ordine che l'aveva sempre accompagnato era andato a scemare con il passare di quei pochi giorni e l'umore di Shinsei era tutto tranne che alto, iniziò addirittura a pensare se quella vita facesse veramente per lui, se era effettivamente il caso di proseguire con quel tipo di studi, lavori ed esercizi che l'avevano stremato a tal punto.
La mattina del quarto giorno non si presentò come tutte le altre, fuori dalla casa una sorta di bufera spazzava via qualunque cosa ritmata da un fortissimo acquazzone, sembrava quasi che l'umore dell'Uchiha influenzasse il corso degli eventi. Ebbene sì, se inizialmente la paura di Shinsei era quella di non passare il corso ora la situazione era cambiata drasticamente, aveva paura, paura di superarlo e dover affrontare quella vita che in soli 3 giorni era riuscita a distruggerlo. Le occhiaie sfiguravano il suo volto e come una fitta nebbia avvolgeva la sua mente, sembrava quasi in coma.
Come da routine il ragazzo si preparò e fece un pasto piuttosto scarno poichè la tensione gli bloccava lo stomaco;infatti questo era il giorno in cui lui avrebbe ricevuto il verdetto finale, stavolta la madre lo aspettava già in cucina e quando egli la raggiunse ella gli sfiorò il volto con le mani.
Qualunque sia la decisione dell'accademia io sono fiera di te e lo sarò sempre e sono sicura che anche tua padre lo sarebbe stato altrettanto...Concluse il discorso con le lacrime agli occhi e notò che pure a Shinsei luccicavano, anche se evitò di darlo a vedere il ragazzo era parecchio felice dopo aver sentito quelle parole.
Decisamente rincuorato uscì di casa avvolgendosi intorno un mantello per proteggersi dalle intemperie.
La devo smettere di essere preoccupato, questo è sempre stato il mio sogno e se ora mi arrendo per qualche dolore muscolare non sarò mai degno di essere considerato un uomo e soprattutto non potrò mai dare la protezione che si merita a mia madre!Con questi pensieri in mente e con una rinnovata voglia di raggiungere il suo scopo Shinsei si mise a correre verso l'accademia, notò che con la mente più lucida i dolori sembravano quasi affievolirsi, le gambe da pesanti divennero veloci e scattanti; l'umore era cambiato a tal punto da rendere quasi invisibile e intangibile l'acqua che cadeva dal cielo.
Raggiunse l'accademia di corsa ed entrò velocemente senza guardarsi intorno, sembrava quasi fuori dal mondo quando una mano gli si poggiò nella spalla riportandolo alla realtà... Si girò di scatto e vide finalmente la figura del suo sensei che lo guardava e sorrideva.
Complimenti giovanotto, il lavoro che hai compiuto in questi giorni è stato lodevole, ti sei impegnato fino in fondo ed ora puoi indossare questo!Dicendo ciò il maestro porse a Shinsei il coprifronte della foglia simbolo che l'impegno del ragazzo era stato riconosciuto.
Grazie!Questa fu l'unica parola che uscì dalla bocca dell'Uchiha, era diventato un ninja a tutti gli effetti... La sua vita sarebbe incominciata in quel preciso istante.